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Pittore

Vittorio Bussolino


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Vittorio Bussolino

( Torino 1853 - 1922 )

Pittore

    Vittorio Bussolino

    Vittorio Bussolino nasce a Torino nel 1853 e si forma presso l’Accademia Albertina, dove è allievo di Antonio Fontanesi. Si specializza, perciò, nella pittura di paesaggio, raccogliendo ogni dettaglio lirico e ogni sfumatura luministica ed atmosferica del naturalismo del maestro. Suo collezionista e, inizialmente, anche imitatore, è stato per molto tempo confuso con lo stesso Fontanesi o poco considerato per una certa ripetitività tematica e stilistica.

    Il naturalismo lirico: l’eredità di Antonio Fontanesi

    Animato sempre da un linguaggio emozionante e da un’intonazione idilliaca, Vittorio Bussolino risulta costantemente ispirato dal verismo elegiaco francese della Scuola di Barbizon, sin dal suo esordio alla Promotrice di Torino del 1872, in cui espone l’acquarello Boscaglia. Continuerà a presenziare regolarmente alla rassegna per molti altri anni, fino al 1913, per poi esporre anche al Circolo degli Artisti torinese fino al 1920, due anni prima della sua morte.

    La produzione del pittore è dunque segnata da una cadenzata e duratura attività espositiva nella sua Torino, rimanendo lungamente fedele a quei modi del paesaggismo verista del secondo Ottocento piemontese, anche a Novecento inoltrato, continuando quasi meccanicamente a riproporre temi e linguaggi legati anche alla Scuola di Rivara.

    Una lunga attività espositiva a Torino

    Nel 1880, Vittorio Bussolino prende parte all’Esposizione Nazionale di Torino proponendo alcuni dei suoi saggi più emozionanti e significativi: Mattino, Campagna mesta, Foresta e Cascinale, in cu esibisce una spiccata vena lirica che si unisce ad una suggestiva attenzione alle variazioni di luce e di atmosfera, a seconda dei momenti della giornata o dell’anno.

    Nel 1883, invia un Paesaggio alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Roma, mentre nel 1887 partecipa all’Esposizione Nazionale di Venezia con Verso sera, dipinto che conferma pienamente i suoi modi, definiti così nel dizionario Comanducci: «Fu paesista di fantasia e sensibilità, di composizione elegante e curata, basso di toni e di colori».

    La delicatezza tonale si riscontra fino alla sua maturità, nei paesaggi degli anni Novanta come Campagna bassa, Rive di Stura e Il prato, della Promotrice di Torino del 1890 e in Rive del Po e Ricordo di Venezia comparsi all’Esposizione Nazionale torinese del 1898. Attivo fino agli ultimi anni, muore nel 1922, a sessantanove anni.

    Elena Lago

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