(Roma 1860 - 1932)
Gli Avvoltoi
Misure: cm. 92 x 128
Tecnica: Olio su tela
Firmato e datato in alto a destra “G. A. SARTORIO MCMXXVI”
Esposizioni: Mostra personale del pittore Giulio Aristide Sartorio, Galleria Pesaro, Milano 1929.
Bibliografia: Mostra personale del pittore Giulio Aristide Sartorio, Milano – Roma 1929, n. 13; T. Sacchi Lodispoto, La promozione delle arti: regesto delle esposizioni, in G. Berardi (a cura di), Sartorio: mito e modernità, Roma 2013, p. 113.
Realizzato a Roma nel 1926, come rivela l’iscrizione autografa in alto a destra, questo dipinto si colloca nel nutrito filone animalier dell’ultima produzione di Giulio Aristide Sartorio. Proprio nella metà degli anni Venti l’iconografia animale era tornata di gran moda anche in Italia tanto nella pittura, quanto nella scultura e nella decorazione, in linea con le tendenze internazionali dell’art déco (che si fanno risalire, com’è noto, all’Esposizione internazionale di arti decorative di Parigi del 1925).
Sartorio, tuttavia, aveva dedicato particolare attenzione ai soggetti animali in tempi non sospetti, già durante l’ultimo decennio dell’Ottocento e il primo Novecento: si ricordino, ad esempio, i numerosi studi di tigri del periodo di Weimer (1896-1899), o ancora i soggetti della campagna romana e delle paludi pontine. Nel 1913, inoltre, l’artista esponeva ben venticinque opere a soggetto animale nella “Sala degli animalisti” all’esposizione annuale della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma.
Appena un anno dopo, Luigi Serra, allora ispettore delle Regie Gallerie di Venezia, diede alle stampe un volume riccamente illustrato interamente dedicato alla produzione animalier di Sartorio. I grandi viaggi intercontinentali che il pittore romano intraprese dopo il conflitto – Egitto, Siria e Palestina tra il 1921 e il 1922, America latina sulla “Regia Nave Italia” nel 1924 in qualità di Commissario per le Arti – lo portarono ad eseguire nuovamente un gran numero di dipinti a soggetto animale, in cui venivano spesso rappresentati anche esemplari esotici e rari.
Gli avvoltoi si lega strettamente a questa produzione, sebbene sia stato realizzato a Roma poco dopo il rientro dall’America latina. È quindi probabile che si tratti di un soggetto di ideazione italo-americana, eseguito successivamente in atelier sulla scorta della documentazione fotografica. È altresì ipotizzabile, tuttavia, che l’artista abbia tratto ispirazione dalla fauna presente nel Giardino Zoologico di Roma, che proprio nel 1925 si arricchiva di nuove specie animali (e che nel 1930 avrebbe ospitato la Prima mostra nazionale dell’animale nell’arte, dove Sartorio esponeva ventiquattro opere tra grafica e dipinti).
Il dipinto fu esposto nel 1929 nell’ambito di una grande esposizione personale presso l’importante Galleria Pesaro di Milano, dove fu con ogni probabilità acquistato – come sembrerebbe dimostrare il fatto che non sia più rintracciabile nei cataloghi di mostre successive, rendendolo di fatto ancora oggi inedito – rimanendo in collezione privata per oltre ottant’anni.