OPERA DISPONIBILE
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Carlo Bossoli

(Lugano 1815 - Torino 1884)

Processione di santa Rosalia a Palermo (1847)

Misure: cm 60 x 90

Tecnica: tempera su carta incollata su tela

Note: Firmato e datato in basso a destra “C. Bossoli 1847 fece in Milano”

Provenienza: collezione Fortis (Lire 520)

Bibliografia: M. Bernardi, Carlo Bossoli (1815-1884), Torino 1974, p. 25

La Processione di Santa Rosalia a Palermo è un edificante esempio della produzione di Bossoli scenografica e narrativa allo stesso tempo, in cui la precisione ottica si unisce al grande respiro della veduta. Firmata e datata “C. Bossoli 1847 fece in Milano”, fa parte di una serie di opere eseguite a Milano che rappresentano reminiscenze di un recente passato, ricco di viaggi e soggiorni compiuti dal pittore tra Costantinopoli, Roma, Napoli e Palermo. Il dipinto può essere identificato con quello citato nella dicitura “quadri due di Roma e uno di Palermo” elencati nella lista delle commissioni del 1847[1], appartenenti alla collezione Fortis.

È la cronaca accurata e festosa di una giornata carissima ai palermitani, l’antica processione del 14 e 15 luglio, qui rappresentata nel suo massimo splendore, quando termina sulla spiaggia con il grande carro che si nota sullo sfondo a sinistra a forma di imbarcazione, la nave dei turchi che dal nord Africa portarono la peste. A destra, sovrastante il mare, si scorge il Monte Pellegrino, dove si erge il santuario sul luogo in cui visse da eremita nel XII secolo Santa Rosalia, le cui reliquie portate in processione scacciarono la peste dalla città nel 1624.

Nella folla di persone e nel susseguirsi di edifici, Bossoli rende minuziosamente ogni particolare e contemporaneamente riesce a fonderlo nella complessa totalità dell’atmosfera. Stimola la curiosità dell’osservatore raffigurando una miriade di figurine: popolo, religiosi, soldati, carrozze, cavalli, navi all’orizzonte. Cromatismo splendente, esattezza prospettica e scenografia perfettamente orchestrata testimoniano la definitiva trasformazione di Bossoli da “pittore dei cosmorami” a esperto vedutista, tramite un particolarismo a tratti risolto in un tocco abbreviato e veloce che si raccoglie nella limpidezza e leggerezza luminosa della tempera su carta.

Elena Lago

[1] M. Bernardi, Carlo Bossoli. Monografia, 2 vol., Torino, Tipografia torinese, 1974, p. 25

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