(Tocco di Casauria 1851 – Francavilla al Mare 1929)
Processione (1895 circa)
Misure: cm 67 x 110
Tecnica: Olio su tela
Firmato in basso a destra: “F. P. Michetti”
A partire dalla metà degli anni Settanta Michetti comincia ad affiancare alla tematica agreste e pastorale, particolarmente apprezzata dal mercato internazionale, la rappresentazione dei riti e delle ricorrenze religiose dell’Abruzzo. I principali momenti della tradizione locale come matrimoni, feste, funerali, processioni, vengono intensamente sentiti nella loro anima antica e ancestrale, espressione corale dell’ethos popolare.
L’artista intende dare forma ai riti come tappe del ciclo eterno della vita, ai drammi umani intesi nel loro valore universale, al mondo delle passioni elementari quale poteva essere espresso da una società come quella dell’Abruzzo rurale, ancora non toccata dalla corruzione del progresso. In questa scoperta delle leggi primarie sottese alla vita degli uomini, l’amico Gabriele D’Annunzio – che, come è noto, dall’inizio degli anni Ottanta lavora con Michetti in stretta comunanza di intenti e di spirito – individuava il processo di messa a punto del linguaggio verista che, iniziato con i “Morticelli e proseguito nel Voto e sostenuto senza intervalli in dieci anni di raccoglimento profondo, al fine si compie nella Figlia di Jorio”.