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Pittore
Ricci Dante
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Ricci Dante
Dante Ricci nasce nel 1879 a Serra San Quirico, comune in provincia di Ancona. La sua formazione avviene nel Collegio di Rieti dove segue le lezioni di Giuseppe Colarieti Tosti e Antonio Calcagnadoro. Si trasferisce poi a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Dario Querci e Filippo Prosperi.
Nell’Urbe il giovane artista entra in contatto con Onorato Carlandi che lo introduce tra i XXV della campagna romana, un sodalizio artistico volto alla rappresentazione dal vero, dove riceve il soprannome di “furetto”. Influenzato dal pittore romano inizia a studiare dal vero, insoddisfatto anche degli insegnamenti accademici. Frequenti sono le passeggiate nella città eterna, ma soprattutto nell’agro romano per immortalare nelle sue composizioni gli scorci laziali, passando per gli scenari delle paludi pontine, arrivando fino a Terracina. Con questi due ultimi soggetti citati esegue dei pannelli per la Federazione degli Agricoltori.
L’artista fa parte inoltre dell’Associazione degli Acquerellisti di Roma e del GRIA, il Gruppo Romano Incisori Artisti e prende parte alle mostre da loro organizzate. Infatti sperimenta diverse tecniche pittoriche, dipinge a olio, pastello, tempera, ma specialmente acquerello, tecnica a lui più congeniale. Si dimostra inoltre abile nell’arte dell’incisione, acquatinta e acquaforte, attraverso le quali riesce a realizzare degli splendidi effetti di chiaroscuro, aiutato anche dalla tecnica della sensibile ed esperta moglie Lina.
Per vent’anni inoltre assume il ruolo di insegnante di disegno dei principi reali Umberto, Jolanda, Mafalda e Giovanni di Savoia.
Nel 1905 l’artista presenta alla Biennale di Venezia Sotto il lampione; l’anno successivo a Milano espone Campagna romana; e nel 1909 torna alla Biennale di Venezia con Il Palatino e Riflessi d’oro.
L’anno successivo prende parte ad un’altra edizione della Biennale con Ricordi, e nel 1911 in occasione dell’Esposizione Internazionale di Roma presenta Luci serotine e Medio-evo.
La sua partecipazione alle Biennali di Venezia è molto frequente infatti vi torna nel 1912 con Teatro Marcello a Roma. Partecipa poi a tre edizioni delle Secessioni romane: nel 1913 espone Il porto d’Ancona; nel 1914 Pescara e Venezia; e nel 1915 Riposo, Farfalle e I grattacieli. Nello stesso 1914 è presente nuovamente alla rassegna della città lagunare esponendo Tramonte e vi torna nel 1920 con Marzeggia. Si spegne a Roma nel 1957, a settantotto anni.
Emanuela Di Vivona
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