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Pittore

Edoardo Francesco Bossoli


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Edoardo Francesco Bossoli

( 1830 - 1912 )

Pittore

    Edoardo Francesco Bossoli

    Francesco Edoardo Bossoli nasce nel 1830 e viene iniziato all’arte dallo zio Carlo, celebre pittore paesaggista e di storia. Di animo timido e riservato, studia da autodidatta varie discipline, si appassiona alla filosofia, alla musica, alla storia delle religioni e all’alpinismo. 

    L’eredità di Carlo Bossoli e una collaborazione ferrea

    Il legame professionale con lo zio è molto stretto, tanto da far sparire l’identità pittorica dei due artisti. In alcune tele infatti è presente la mano di entrambi: disegni di Francesco Edoardo che servono come base a dipinti di Carlo e viceversa. Lo zio con animo paterno forma il nipote lasciandogli la sua eredità di ultimo allievo.

    Viaggiano spesso insieme, annotando nei loro taccuini schizzi di numerosi scenari che poi ritroviamo nelle loro opere future, come i panorami del Lago di Lugano, delle Alpi, della catena del Monte Rosa o la vista dal Monte Generoso. La pittura di Franceso Edoardo, come quella dello zio, è fortemente legata al disegno e allo studio del colore.

    Il suo esordio espositivo avviene a Brera nel 1845 con due lavori raffiguranti Il battello francese a vapore Le Gomer e Il vascello di linea americano The Powerful.

    Le piazze cittadine attraverso la tradizione del vedutismo veneto

    La sua produzione è dedicata per lo più alle vedute di piazze cittadine o ai panorami delle montagne italiane. Nel 1851 presenta all’Esposizione di Torino Chiesa di San Pietro a Riva nel Canton Ticino, all’edizione successiva espone due opere Corso di porta Orientale in Milano e Interno del Duomo di Milano; e nel 1857 partecipa con Parte della Piazzetta a Venezia, Parte degli avanzi delle fortezze genovesi a Balaclava, Vista generale della valle di Susa e La riva degli Schiavoni in Venezia.

    Alla Promotrice di Genova del 1858 presenta Piazzetta San Marco e Panorama di Londra. Nelle vedute cittadine, l’artista ricalca la tradizione del vedutismo veneziano, una ripresa e un’indagine fedele degli scorci urbani, nel modo più oggettivo possibile. Il pittore immortala in questi panorami anche numerose persone colte in abiti contemporanei che testimoniano tradizioni e storie dell’Ottocento, come nella tela Palazzo Madama a Torino o in Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia in cui compaiono membri dell’aristocrazia veneziana, popolani e nell’angolo di destra due uomini abbigliati alla turca che documentano il rapporto della città lagunare con l’Oriente.

    La montagna come pittura dal vero

    Data la passione per l’alpinismo, alcune delle sue opere più importanti ritraggono imponenti panorami alpini che esegue per il CAI, il Club Alpino Italiano, come gli otto dipinti a olio su cartone realizzati dall’artista che rappresentano una coppia di pendant di panorami ripresi dal Corno Stella, quattro vedute con montagne e paesini, e due paesaggi con la rappresentazione di cascate delle valli bergamasche.

    Nelle vedute del pittore non c’è più nulla dell’afflato romantico ottocentesco, sono rappresentazioni fedeli dal vero che vanno al di là dell’idealismo e del simbolismo romantico. Edoardo Francesco Bossoli rappresenta la montagna attraverso la conoscenza personale che ha di essa come escursionista, non a livello sentimentale.

    Alcune tele con soggetto montuoso appaiono anche in alcune rassegne nazionali come l’Esposizione di Milano del 1872 in cui partecipa con Panorama delle Alpi, preso dai colli sopra Torino e Panorama del Lago di Lugano, preso dalla cima del Monte di S. Salvatore; ed espone Panorama di Superga nel 1874 all’Esposizione Torino. Scompare nel 1912 a ottanta due anni.

    Emanuela Di Vivona

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    Opere di Edoardo Francesco Bossoli


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