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Scultore

Giovanni Battista Alloati


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Giovanni Battista Alloati

( Torino 1878 - 1964 )

Scultore

    Giovanni Battista Alloati

    Giovanni Battista Alloati nasce a Torino nel 1878. È allievo di Odoardo Tabacchi all’Accademia Albertina, dove acquisisce una piena libertà di modellato e la tendenza a uno sciolto vigore plastico che già mette in campo verso la fine del Secolo, quando viene chiamato a partecipare alla decorazione scultorea delle sale dell’Esposizione torinese.

    La scultura di stampo liberty

    Sin da subito, il giovane scultore viene apprezzato per la sensibilità verista, ma anche per la capacità di aderire agli stilemi simbolisti e liberty, che caratterizzano la Torino del primo Novecento. Dopo aver partecipato alla decorazione del padiglione italiano all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, rientra a Torino e inizia a collaborare con altri artisti del calibro di Leonardo Bistolfi e Pietro Canonica. Nel 1902, prende parte alla Mostra di Torino con una fontana decorativa con Naiadi.

    Conosciuto anche come abile ritrattista, ha eseguito i busti di diverse personalità illustri, tra cui il maestro Odoardo Tabacchi, Giovanni Giolitti, della cantante soprano Luisa Bianco Tamagno e di Pietro Mascagni, tutti denotati da un modellato moderato ed elegante, ma allo stesso tempo fortemente espressivo.

    Partecipa alla Biennale di Venezia del 1905 con la scultura decorativa La discordia – calamaio e con il gesso Anima intensa, due opere che rappresentano alla perfezione l’adesione di Giovanni Battista Alloati agli stilemi secessionisti. Soprattutto il calamaio, piccola scultura a metà tra decorativismo e dimensione allegorica, presenta i tipici tratti del linguaggio liberty con accenti simbolisti, come la linea sinuosa dei corpi e il carattere perturbante della personificazione della discordia al centro, con i caratteristici capelli a forma di serpenti.

    Le opere monumentali del dopoguerra

    Nel 1911, è tra gli scultori che si occupano delle statue di atleti per la decorazione dello stadio di Torino. Arruolatosi come volontario nella Prima guerra mondiale, riprende l’attività scultorea negli anni Venti, dedicandosi prevalentemente a monumenti ai caduti e opere funerarie. Nel dopoguerra e fino agli anni Quaranta, la linea sinuosa e gli accenti secessionisti si attenuano in favore di un verismo calibrato che risponde anche alle istanze di ritorno all’ordine.

    Per tutti gli anni Trenta partecipa alle mostre Sindacali torinesi: nel 1935 vi espone il Ritratto del maresciallo G. Giardino, comandante l’Armata del Grappa, mentre dal 1936 compaiono, oltre ai ritratti ufficiali, alcune opere di genere che rimandano ad una placida intimità familiare, tra cui I miei piccoli amici, Ritratto di bimba e ritratti muliebri di grande ricercatezza formale, tra cui Ritratto di nobildonna slava – nostalgia, presentato a Torino nel 1937 o Giovinezza, esposto nel 1941 ed espressione del raggiungimento della piena maturità stilistica. Attivo fino alla fine, muore a Torino nel 1964.

    Elena Lago

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    Opere di Giovanni Battista Alloati


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