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Luigi Busi


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Luigi Busi

( Bologna 1838 - 1884 )

Pittore

    Luigi Busi

    Luigi Busi nasce a Bologna nel 1838. Compie la sua formazione presso Collegio Artistico Venturoli della sua città, con Gaetano Serra Zanetti. Poi, all’Accademia di Belle Arti frequenta i corsi di Clemente Alberi. La sua produzione prende avvio, dunque, nel segno della pittura di storia, indirizzandosi, però, già verso una personale interpretazione improntata al vero.

    La pittura di storia: l’attenzione al vero

    Esordisce nel 1855 con L’incontro di Giacobbe con Rachele, mentre nel 1857 espone Nicolò de’ Lapi prima del supplizio e nel 1858 La figlia di Jeffe. Grazie al successo di critica e di pubblico ricevuto con questi primi dipinti, il pittore bolognese, nel 1858, ottiene il pensionato artistico.

    Si reca a Roma, dove può finalmente approfondire la sua ricerca verista, senza mai tralasciare il genere storico. Nella futura Capitale dell’Italia Unita, uno dei centri più fertili dal punto di vista artistico, conosce Cesare Fracassini, Federico Faruffini e Stefano Ussi. Questi confronti gli offrono chiavi di lettura inedite che gli permettono di dare alla pittura di storia bolognese un indirizzo innovativo, chiaramente verista, attentissimo alla resa della luce e del colore.

    Tornato a Bologna nel 1860, esegue Le ultime ore del doge Foscari e soprattutto il Torquato Tasso e il cardinale Cinzio Aldobrandini nel convento di Sant’Onofrio a Roma, esposto a Bologna nel 1864 e all’Esposizione Universale di Parigi tre anni dopo.

    La pittura di genere: i soggetti aneddotici

    Il rientro nella sua città lo stimola, inoltre, alla trattazione di temi legati alla contemporaneità bolognese e non solo alla sua storia. Gli anni Settanta, infatti, lo vedono impegnato in una serie di soggetti aneddotici dai forti accenti morali che sfiorano a tratti il sentimentalismo, in opere come Visita di condoglianze del 1870, Incertezza del 1874 e le Conseguenze di un matrimonio celebrato col solo rito religioso del 1875.

    In questi anni Busi riceve anche una serie di incarichi di carattere pubblico: realizza Il martirio dei Santi Vitale e Agricola nel 1873, per la chiesa omonima a Bologna, nella Villa Hercolani Belpoggio esegue un’Adorazione dei Magi. Decora poi Palazzo Pighini a Imola e la Sala Rossa del Palazzo Comunale a Bologna, tra le altre importanti committenze di area bolognese. Continua nel frattempo a partecipare alle mostre nazionali ed internazionali.

    Nel 1877, all’Esposizione Nazionale di Napoli presenta Visita alla puerperaGioie materne e I primi passi, invece al 1881 risale L’onomastico di Bebè. Muore a Bologna nel 1884. Dopo questa data, all’Esposizione di Bologna del 1889, l’autore viene ricordato con la presentazione di una serie di sue opere inedite, tra cui alcune Figure allegoricheLa lettura del testamento e Le rondini.

    Elena Lago

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