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Pittore

Pasquale De Vita


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Pasquale De Vita

( Attivo a Napoli fra il 1867 e il 1880 )

Pittore

    Pasquale De Vita

    Dopo aver esordito alla Promotrice di Firenze nel 1867 con alcuni studi dal vero ed essersi specializzato a Roma tra il 1872 e il 1873, Pasquale De Vita si stabilì a Napoli dove aprì uno studio a Posillipo. Qui partecipò con regolarità alle esposizioni della Promotrice partenopea con una produzione ispirata alle bellezze di Napoli e della costiera amalfitana.

    Un giudizio sulla sua pittura può essere desunto dallo scrittore d’arte, nonchè pittore, Francesco Netti che in occasione dell’Esposizione Nazionale di Napoli del 1877 lodava De Vita per l’intonaziona molto chiara del suo Le rampe di Sant’Antonio a Posillipo (collezione privata). L’opera in effetti appare allineata alla rivoluzione dell’ “Impero del bianco” – come la battezzò lo stesso Netti – operata da Francesco Paolo Michetti e dal suo Corpus Domini.

    In sostanza sulla scia dell’esempio di Mariano Fortuny una schiera di pittori guidata da Michetti aveva iniziato a schiarire la tavolozza eliminando la preparazione, “quindi un genere di studii tutto diverso: abominio per le tinte sugose, la mummia esiliata dalla tavolozza, – i gialli guardati con diffidenza, – benissimo accolti i colori chiari e freddi, – poche ombre, – ricercata la luce di faccia, e le tinte staccate , imitato il mosaico, – e tenuta per modello la pittura giapponese, che procede per toni locali ed interi.

    Non si è ammessa altra base che la biacca , – altra tela che la tela immacolata, – e si è fondato l’impero del bianco” (F. Netti 1877). Anche le due ampie vedute della baia di Guanabara a Rio de Janeiro qui presentate denotano le medesime caratteristiche stilistiche, una stesura cromatica “chiara e fredda”, dettata da una percezione finissima e cristallina, che ben si adatta alla descrizione del luminoso paesaggio sudamericano.

    Questo raro pendant è datato al 1885 e quindi si deve supporre che già con gli anni Ottanta il pittore si fosse trasferito in Brasile. D’altronde l’ultima presenza espositiva a Napoli risale al 1880 (Il giorno a Posillipo e Mergellina al mattino inviate alla Promotrice) mentre un breve appunto biografico manoscritto riporta le premiazioni conquistate dall’artista all’Esposizione Continentale Americana del 1882 e all’Esposizione Italo Americana del 1886.

    A Rio de Janeiro De Vita probabilmente potè incontrare Nicolao Antonio Facchinetti (Treviso 1824 – Rio de Janeiro 1900), pittore di formazione rigidamente accademica, che raccolse numerosi consensi e commissioni con le sue inappuntabili vedute brasiliane, rispetto alle quali il presente pendant rivela inevitabilmente un linguaggio più aggiornato su quelle che erano le ultime novità para impressioniste della scuola pittorica italiana.

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