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Tullo Massarani


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Tullo Massarani

( Mantova 1826 - Milano 1905 )

Pittore

    Tullo Massarani

    Pittore e scrittore insigne, lombardo, nato a Mantova, nel 1826, andò giovanissimo colla famiglia a Milano. Studiò legge (come il Faruffini e il Valaperta), ma fino dalla prima gioventù predilesse gli studi letterari e la pittura, che coltivò sotto la scorta di Domenico Induno.

    Prima del 1859, fu tra i più caldi e valenti collaboratori del “Crepuscolo” e del “Nipote del Vesta Verde”, pubblicazioni che rappresentavano la resistenza ad ogni costo alla dominazione straniera. Dopo il 1859, fu eletto costantemente membro del Municipio e del Consiglio provinciale di Milano, e deputato al Parlamento per quattro Legislature.

    Nel 1867 si ritirò dalla vita politica, sebbene la sua rinunzia desse luogo a pubbliche manifestazioni di rammarico da tutte le parti della Camera, e si consacrò intieramente agli studi letterari ed artistici.

    Pubblicò, nel 1873, gli “Studi di letteratura e d’arte” (un vol., Le Monnier, che contiene un ampio lavoro sull’arte tedesca antica e moderna); nel 1875, gli “Studi di politica e di storia” (un vol., Le Monnier); nel 1876, “Legnano, grandi e piccole storie”, edizione illustrata da cui sono messe in luce molte antichità ed opere d’arte inedite; nel 1880, i “Sermoni” (un vol., Le Monnier), dove le sue idee sull’arte sono poeticamente svolte sotto il titolo di “Ciarle al cavalletto”; nel 1882, il “Libro di Giada”, echi poetici dell’estremo Oriente (un vol., Le Monnier); e interpolatamente pubblicò parecchi altri saggi politici e critici nella “Nuova Antologia” e in altre riviste.

    Espose, nel 1872, a Milano un gran quadro storico: “Le terme d’Alessandria scaldate coi libri”, che fu illustrato e inciso e celebrato negli ‘Scritti d’arte’ di Francesco Dall’Ongaro; nel 1876, a Napoli: “Castellana e Vassalla”, altro quadro di grandi dimensioni, inciso nella ‘Illustrazione ltaliana’; nel 1878, a Parigi: “Vita orientale”, che ora si trova nella Pinacoteca di Roma; nel 1880, pure a Parigi; “L’Infanzia in Grecia”, tela che fu illustrata ed incisa nell’Art, noto periodico di quella capitale; nel 1881, a Milano: “Messaggio d’amore”, episodio indiano tratto da un dramma di Calidasa.

    Come membro del municipio di Milano e vicepresidente di quella Commissione conservatrice dei monumenti della città e provincia, tutelò contro molti assalti di demolitori la incolumità dei famosi archi di Porta Nuova, che datano dalla Lega lombarda; vinse il partito per la conservazione della grande sala del palazzo Marino, opera di Galeazzo Alessi, e ne promosse e diresse il restauro, splendidamente compiuto dall’architetto Colla; riuscì a salvare almeno in parte dalla demolizione l’antica basilica di San Giovanni in Conca, che fu restaurata dal prelodato architetto, ed ora promuove ardentemente il restauro della insigne chiesa di Santa Maria delle Grazie.

    Nel 1878, invitata l’Italia a designare il presidente del Giurì internazionale di Belle Arti alla Esposizione mondiale di Parigi, l’alta e delicata missione fu affidata al Massarani che la compì con generale soddisfazione, avendo ottenuto dal Governo francese che le ricompense destinate al gruppo delle belle arti fossero più che duplicate, ed essendo riuscito a conseguire per l’Italia il gran diploma d’onore nella pittura, nella scultura e nell’arte vetraria.

    Dei suoi assidui studi intorno a quella grande Mostra d’arte consegnò i risultati in un’opera: “L’arte a Parigi”, che ebbe parecchie edizioni, e che tradotta dall’autore stesso in francese (due volumi, Rénouard), ottenne anche in Francia molto successo.

    In seguito alla detta missione e pubblicazione fu nominato motu-proprio dal Re, grande ufficiale della Corona d’Italia; e dal Governo francese, commendatore della Legione d’onore.

    Il Re lo insignì inoltre di una grande medaglia d’oro con questa epigrafe:

    «A Tullo Massarani benemerito delle lettere e delle arti».

    E’ cavaliere e consigliere dell’Ordine del Merito Civile, senatore dal 1876; membro effettivo del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, e della R. Accademia di belle Arti di Milano; socio d’onore della romana Accademia di San Luca, socio corrispondente della R. Accademia dei Lincei, dell’Istituto di Francia, della R. Accademia di San Fernando in Madrid e di altri sodalizi artistici e letterari.

    Mette in ogni suo scritto, in ogni suo dipinto, in ogni suo atto una grazia ed una cura infinita.

    Biografo, commemorò in modo eloquente ed affettuoso alcuni illustri amici come Carlo Tenca, Giulio Carcano, Eugenio Camerini, Cesare Correnti.

    Ha tuttora inedito un bel poema intitolato: “Epopea della Donna”, che egli stesso ha illustrato in modo splendido.

     

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