Antonio Bertaccini

Antonio Bertaccini nasce a Roma nel 1823. Veramente esigue sono, purtroppo, le notizie biografiche dell’artista. Si tratta di un paesaggista di stampo classico, che durante il suo periodo più intenso di attività, che si concentra soprattutto tra gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta dell’Ottocento, ha lavorato in particolare per i collezionisti stranieri di passaggio a Roma.

Il paesaggio classico: vedute e scorci di Roma e della campagna romana

I suoi soggetti prediletti sono sicuramente scorci e vedute della campagna romana, in particolare quella che si sviluppa attorno ad Olevano Romano e Frascati. Questa connessione specifica con Frascati, che spesso compare nelle sue opere, deriva anche dal fatto che, a partire dal 1865, insegna disegno di figura e paesaggio presso il Collegio Mondragone. Sono testimonianza dell’assidua frequentazione di Frascati alcune vedute in particolare, come Porta Granara, Porta romana, La piazza davanti al castello di Frascati e Convitto di Mondragone, che ci forniscono una visione nitida e fresca della cittadina, spesso animata da figurine che attenuano la monumentalità delle architetture. Non mancano poi acquarelli ed oli interamente dedicati al paesaggio naturalistico puro, che unisce veduta classica alla sensazione di lirismo romantico, ben visibili nella Veduta del lago di Nemi e in quella del Lago di Castel Gandolfo.

Nonostante la frequentazione del territorio attorno Roma, alcune fonti documentano che Antonio Bertaccini possedesse uno studio nella centralissima via Sistina, bella vetrina per i viaggiatori stranieri, attratti dalle sue poetiche e luminose vedute romane con rovine, due delle quali Terme di Diocleziano e Aventino, sono conservate a Palazzo Barberini.

Non è poi da tralasciare la sua cospicua produzione grafica ed incisoria, in cui si osserva una tendenza classicista nella configurazione della veduta, con la felice congiunzione di elementi architettonici e naturalistici, descritti nei minimi dettagli, come si nota da Villa d’Este a Tivoli. Gran parte della produzione grafica dell’artista è conservata presso l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, poiché, dopo la sua morte, la moglie ha venduto più di cinquecento disegni allo Stato, raccolti in piccoli album realizzati rapidamente a matita o ad inchiostro acquarellato.

Per quanto riguarda l’attività espositiva, Antonio Bertaccini, nel 1867, invia una Campagna romana all’Esposizione Universale di Parigi, mentre nel 1883 partecipa all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Roma con Paludi presso Ostia. Inoltre è nota la sua presenza, specie negli anni Ottanta, presso la Mostra degli Amatori e Cultori di Roma, con opere quali Campagna Romana – Acquedotti di Claudio e Campagna Romana – dette le Rocce del Pussino.

Elena Lago