Giovanni Giani

Tratta il quadro di genere ad olio e all’acquarello, ed ha con sempre crescente successo esposto più volte nella sua città natia ed a Venezia nel 1887, ove aveva una buona tela dal titolo “Consigli al vento”, di colorito eccellente, e corretta per forma ed esecuzione.

Ha fatto molti “Studi dal vero”, e uno di questi, esposto a Torino nel 1884, gli meritò gli elogi di un valente critico d’arte.

«Questo “Studio dal vero” del Giani, egli dice, dimostra a prima vista, le eccellenti qualità pittoriche dell’artista, perchè vi colpisce per la esatta e viva riproduzione del vero, e perchè ha in sè qualche cosa di originale e di nuovo».

A proposito di un altro quadro di lui, esposto al Circolo degli Artisti di Torino in quest’anno, ecco quanto scrive il critico Alessandro Stella:

«Il pittore Giani prende eroicamente una splendida rivincita sugli errori passati, esponendo un’opera degna del suo ingegno e dei suoi studi.

“Una partita d’onore” è un quadro di forza, pieno d’accento, ben disegnato e colorito.

L’ambiente, uno spiazzo in capo ad una strada di villaggio, è scena ad una partita di bocce, giocata fra ragazzi.

E’ un caldo pomeriggio, quando la gran luce stinge e morde il colore, e le ombre s’improntano con maggiore fierezza.

Il contadinuccio che mette tutto il suo impegno a bocciare è di un’evidenza piacevolissima.

In quella figurina si accoppia all’arte di un macchiettista di primo ordine, il più puro sentimento della forma espressiva.

La scienza del chiaroscuro largamente inteso è glorificata in quest’opera nella strada, che sprofonda e permette vi si circoli dentro con l’occhio e il pensiero».