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Pittore

Karl Wilhelm Gotzloff


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Karl Wilhelm Gotzloff

( Dresda 1799 - Napoli 1866 )

Pittore

    Karl Wilhelm Gotzloff

    Karl Wilhelm Götzolff nasce a Dresda nel 1799. Si forma nell’Accademia della sua città tra il 1814 e il 1820, quando esponendo alcune sue opere alla Mostra dell’Accademia, si aggiudica il primo premio e ottiene una borsa di studio che gli permette di perfezionarsi al di fuori di Dresda.

    Infatti, si allontana dalla sua città natale, prima per studiare in Svizzera e poi per giungere finalmente in Italia. Si stabilisce per un certo periodo a Roma nel 1822, città che usa anche come base per visitare la vicina Tivoli, la campagna romana, Frascati, ma soprattutto per entrare in contatto con la comunità di artisti nordici a Roma.

    Conosce pittori come il purista Anton Koch e soprattutto il barone Uwkull-Gylleband. Con quest’ultimo e grazie anche al suo sostegno finanziario, Götzloff compie un importante viaggio nel su Italia. Prima si reca a Napoli dove soggiorna per alcuni giorni, per poi imbarcarsi per la Sicilia.

    In questi anni realizza numerosi studi e acquarelli, anticipazioni dei successivi dipinti realizzati dalla metà degli anni Venti e negli anni Trenta. Nel 1826, infatti, dopo questo lungo viaggio con il barone che diviene tra l’altro il suo principale collezionista e mecenate, si stabilisce a Napoli. Presa casa nel vicoletto del Vasto, entra in contatto immediatamente con i rappresentanti della Scuola di Posillipo.

    Prima conosce Antoon Smick van Pitloo, poi Giacinto Gigante e Teodoro Duclere entrando a fare parte egli stesso della Scuola di Posillipo. In questo periodo, infatti, si fa interprete di una serie di vedute e paesaggi dedicati al Golfo di Napoli, caratterizzati da un’ampia luminosità e dalle classiche caratteristiche dei primi paesaggi dal vero realizzati in area partenopea.

    Spesso, protagonista dei suoi dipinti è il Vesuvio, richiesto dai committenti e soprattutto da Leopoldo di Sassonia, di cui è al servizio dal 1827. Nel 1835 viene nominato pittore di corte da Ferdinando II di Borbone e nello stesso anno, compiuto un viaggio nella natia Dresda, ottiene la nomina di membro dell’Accademia Reale.

    Sempre nella metà degli anni Trenta si sposa a Dresda, ma si trasferisce con la moglie a Napoli. Nel 1848, per sfuggire ai moti rivoluzionari, si sposta con la moglie e i tre figli nella penisola sorrentina, continuando a dipingere. È da questo periodo, però, che inizia anche il suo declino non solo finanziario, ma anche familiare.

    Negli anni Cinquanta perde prima il figlio Hugo, poi la moglie e insueguito un altro figlio viene rapito dai briganti. Non riuscendo a sostentarsi solo con la vendita delle sue opere, dagli anni Sessanta comincia ad essere dimenticato e muore quasi indigente a Napoli nel 1866, dopo aver provato senza riuscirci a ritornare definitivamente in patria.

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