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Pittore

Miller Richard Emil


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Miller Richard Emil

( St. Louis (Missouri) 1875 - St. Augustine (Florida) 1943 )

Pittore

    Miller Richard Emil

    Richard Emil Miller nasce a St. Louis, nel Missouri, nel 1875. Figlio di un ingegnere della Pennsylvania, viene incoraggiato sin da bambino a studiare e praticare il disegno, viste le sue precoci attitudini artistiche.

    L’impressionismo americano

    Nel 1892, si sposta da St. Louis per studiare alla Washington University School of Fine Arts, dove è allievo del pittore di stampo impressionista Edmund H. Wuerpel, seguace ed erede del linguaggio elegante di James Abbott McNeill Whistler, ma anche studioso del verismo lirico della Scuola di Barbizon.

    Gli studi accademici del giovane sono soprattutto rivolti alla pittura impressionista francese: il suo linguaggio si distingue sin da subito per la ricercata resa luministica e cromatica che contribuisce a consegnare alle figure e agli ambienti una atmosfera delicata e vivace allo stesso tempo. Le tele sono spesso incentrate su personaggi femminili avvolti in eleganti abiti variopinti e collocati in piacevoli giardini ricchi di vegetazione.

    Il trasferimento in Francia e la Colonia di Giverny

    Verso la seconda metà dell’Ottocento si era diffusa tra i pittori americani l’abitudine di compiere un viaggio di formazione a Parigi per aggiornarsi alle variazioni del linguaggio impressionista e post impressionista.

    Tra Parigi e Giverny nasce, proprio in questo contesto, una colonia di artisti americani di cui entra a far parte anche Richard Emil Miller. Dopo aver concluso gli studi a Washington, infatti, si trasferisce a Parigi per frequentare l’Academie Julien, ma in realtà la vera ispirazione gli viene data dalle strade parigine, dai raffinati caffè e dai giardini assolati. È in questo periodo che l’autore dà modo alla sua pittura di sviluppare una sensibilità affine a quella del post impressionismo, ma delineata da un linguaggio estremamente personale.

    Nonostante i suoi dipinti rimangano ancora legati alla narrazione della quotidianità piacevole e languida di soggetti femminili assorti nei loro pensieri e nelle loro attività, il cromatismo vivo e gli accostamenti tonali ritmici fanno delle sue opere dei piccoli trattati di impressionismo statunitense, come si può notare dai morbidi e soavi Sole mattutino del 1914 e Reverie del 1915.

    Il pittore partecipa con regolarità ai Salon di Parigi, ma l’estate si reca frequentemente in Bretagna, nelle piccole città costiere, dove esegue diversi dipinti di paesaggio e fugaci impressioni che ritorneranno anche nei ricordi futuri, quando in America eseguirà Bretagna nel 1928. Altro luogo prediletto e cruciale è la Normandia, precisamente a Giverny, cittadina che dal 1890 aveva scelto Claude Monet (1840-1926) per stabilire il suo bucolico luogo di ritiro in cui costruire l’amato giardino giapponese che avrebbe allietato i suoi ultimi anni.

    Gli artisti americani si raccoglievano a Giverny proprio per mantenere la memoria delle opere di Monet, ma anche per ricreare quell’atmosfera di idilliaca poesia. Attorno alla figura del pittore Frederick Carl Frieseke (1874-1939), originario del Michigan, si era aggregata una vera e propria colonia di cui entra a far parte anche Miller. Il pittore, su consiglio di Frieseke, si concentra sui valori tonali delle sue opere per esaltare con la luminosità le sue affascinanti e pensose figure femminili che spesso si confondono con la rigogliosa vegetazione che le accoglie o con le macchie di luce solare che filtrano tra le piante.

    Le mostre italiane e il rientro negli Stati Uniti

    La dimensione evocativa e simbolica di queste rappresentazioni, in cui il colore molte volte contribuisce a dare una sensazione di bidimensionalità, provengono certamente dall’osservazione dei Nabis e delle diffuse stampe giapponesi. Nel periodo francese, Richard Emil Miller espone anche in Italia, che visita proprio nel corso dei primi anni del Novecento. È presente alla Biennale di Venezia del 1905 con La vecchia e La rammendatrice, a quella del 1907 con Madre e figlia, Effetto di notte e Signora alla toletta.

    Alla Biennale del 1909 tiene una personale con undici opere, tra cui Ritratto dei bimbi Lascroux, La veste cinese, Il bagno, La sera, Interno ed Elefante bianco. Nel 1911 invia due opere alla Mostra Internazionale di Roma, Donna con ventaglio e Nell’ombra. Dopo la guerra, invia dall’America alla Biennale di Venezia Lo specchio.

    Prima dello scoppio della Prima guerra mondiale, Richard Emil Miller rientra in America, e si stabilisce a Pasadena, in California, dove insegna pittura alla Stickney Memorial School of Art. Per dipingere, si appoggia nel luminoso studio dell’artista americana Eva Scott Fenyes (1849-1930).

    Nel 1917, si sposta Provincetown, in Massachusetts, dove continua a dipingere per il resto della sua vita, seguitando a portare avanti uno stile affascinante fatto di piccoli occhi luminosi di colore. Muore a St. Augustine, in Florida, nel 1943.

    Elena Lago

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