Serafino De Tivoli

All’età di 19 anni si recò a Firenze per compirvi gli studi letterari, e abbandonati questi si dedicava completamente alla pittura, facendo i suoi primi passi sotto la guida del paesista Markò. Allorchè avvennero i fatti del 1848 il De Tivoli partì con i volontari toscani e con essi combattè a Curtatone e Montanara e nell’anno successivo corse, con Garibaldi alla difesa della Repubblica di Roma, e fu fatto prigioniero.

Acquetati i moti liberali, tornò all’arte, e fu uno dei primi innovatori, uno della nuova scuola per la quale combattè col pennello ed anche con la parola. Viaggiò molto e dopo essere stato a Parigi, a Londra ed altrove ed aver passato qualche tempo in patria andò a stabilirsi definitivamente all’estero nel 1862, dimorando per 10 anni a Londra, e fissando quindi nel 1873 la sua residenza a Parigi. In tutte le opere del De Tivoli, a cominciare da quelle esposte in Italia e specialmente a Firenze, dopo il 1855, trionfa sempre il vero sul convenzionalismo accademico.

I quadri del De Tivoli che più furono ammirati sono: “La Senna a St. Denis”, che egli espose a Parigi nel 1878, “Un paese con animali” che trovasi alla Galleria dei Quadri moderni a Firenze, ed altro “Paese con animali” che trovasi a Torino; “L’antica pescaia a Bougival” che espose a Torino nel 1880; “La Senna a Marly” che aveva inviata a Milano nel 1881; “Veduta dei dintorni di Parigi”; “A Marly”; “Le Varenne”; “Croissy”; “Riva d’un fiume a Marly le Roy” esposti successivamente a Torino, a Roma e a Firenze. Il dott. De Maria di Bologna possiede un suo quadro “Un opuscolo nel secolo XVI”; il barone Levi di Firenze, “Un paesaggio”; il signor Smith, console d’Inghilterra a Livorno, “Una boscaglia e campagna romana”; il signor Pierce di Londra un” Ritratto di Garibaldi” ed altri amatori d’arte molti dei migliori quadri del De Tivoli, che ne ha eseguiti un numero considerevole.