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Pittore
Vincenzo La Bella
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Vincenzo La Bella
Vincenzo La Bella nasce a Napoli nel 1872. Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli al seguito di Gioacchino Toma e Domenico Morelli. Esordisce in seno al verismo napoletano alla Promotrice del 1890, presentando Tipi dal vero. Due anni dopo compie un viaggio a Parigi, dove comincia a lavorare nel campo dell’illustrazione, collaborando alla rivista “Le Monde Illustré”, occupandosi di scene di vita quotidiana caratterizzate da un tratto libero e sciolto.
La lezione di Morelli, passata per la leggerezza tematica e cromatica di Fortuny e mediata dall’illustrazione di Toulouse Lautrec a Parigi, lo portano a realizzare le illustrazioni dei Racconti straordinari di Edgar Allan Poe.
Intorno al 1897 torna a Napoli e partecipa subito all’Esposizione con una serie di disegni proprio tratti dal lavoro dedicato a Poe, Montresor incontra Fortunato, Ritratto di bambino, Danza macabra, Ombra e La maschera della morte rossa. Nel frattempo, però, si dedica anche alla pittura, prediligendo scene tratte dalla quotidianità napoletana, contraddistinte da un forte contrasto chiaroscurale e da una pennellata corposa e vibrante, carica di colore.
Alla fine dell’Ottocento illustra un libretto sui martiri napoletani del 1799 e La prostituzione a Napoli nei secoli XV, XVI e XVII testo di Salvatore Di Giacomo. Nel 1902 partecipa poi alla I Esposizione del Bianco e Nero promossa dalla Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, con due illustrazioni della Divina Commedia. Tra il 1903 e il 1904 si trasferisce a New York, sempre per lavorare come illustratore in alcuni organi di stampa locali.
Rientrato a Napoli, nel 1911 partecipa alla Promotrice con una serie di scene quotidiane dal carattere mondano, sempre trattate con un segno ampio e una pennellata consistente: In Società, Processione, Una sera del Carnevale di Venezia, Fuori la vecchia chiesa. L’anno successivo invece espone Bambina, Fantasmi, Rococò e Finale d’opera e nel 1913 I due fratelli e Processione.
Continua nel frattempo la sua attività di illustratore per testate come “Il Mattino illustrato” e “Varietas”. Nel 1915 espone Notturno, Maschere antiche e Carnevale e nel 1922 partecipa all’Esposizione napoletana con Il matrimonio di Cenerentola, Una processione e Un vicolo e alla Fiorentina Primaverile con Mascherata, Dalle Mille e una notte e A Basso Porto. Negli ultimi anni si dedica anche alla decorazione di interni e alle arti applicate. Il 1926 lo vede esporre alla Biennale veneziana Un vicolo della vecchia Napoli, uno dei suoi oli più famosi. Si dedica all’illustrazione fino agli anni Quaranta. Muore a Napoli nel 1954.
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.