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Pittore

Gottardo Segantini


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Gottardo Segantini

( Pulsano 1882 - Maloja 1974 )

Pittore

    Gottardo Segantini

    Quotazioni di Gottardo Segantini

    Le opere divisioniste e montane di Gottardo Segantini ambientate a Maloja sono quelle più apprezzate sul mercato e oscillano su cifre alte tra i 20.000 e i 30.000 euro o più a seconda dell’ampiezza. I grandi capolavori raggiungono anche picchi più alti. Le nature morte invece hanno quotazioni tra i  4.000 euro e i 18.000 euro.

    Queste stime sono solo orientative. Molteplici sono i fattori che determinano il valore di un’opera, tra cui il soggetto, le dimensioni, la tecnica. Consigliamo di inviarci una foto della vostra opera di Gottardo Segantini e di comunicarci le misure per avere una stima accurata e gratuita.

    Biografia

    Figlio di Giovanni Segantini, uno dei maggiori esponenti della stagione divisionista, viene avviato alla pratica artistica dal padre, sin dalla tenera età. Purtroppo il distacco tra i due avviene molto presto: quando Gottardo ha solo 17 anni, Giovanni muore di peritonite durante una delle sue escursioni sullo Schafberg.

    Quasi per onorare la memoria paterna, esordisce molto giovane con paesaggi e con riproduzioni delle opere di Giovanni Segantini con la tecnica dell’acquaforte, in cui il ragazzo è molto versato. Dopo questi primi approcci, sente il bisogno di perfezionarsi, quindi parte per Milano per frequentare l’Accademia di Brera.

    Il paesaggio divisionista in Svizzera

    Seguiranno altri sei anni di studio a Roma e poi due a Zurigo. Terminata questa fase di formazione e di apprendistato, Gottardo Segantini continua a seguire le orme del padre, facendosi interprete di un Divisionismo potente e brillante. I paesaggi che predilige sono quelli delle Alpi e dell’Engadina, che ritrae sulla tela con scioltezza e suggestivi effetti coloristici e luministici.

    Seguendo ancora una volta la traccia paterna, si stabilisce come lui a Maloja, in Svizzera. Segantini padre vi si era infatti ritirato nel 1894, per trarre da questo isolamento tutta l’energia possibile per realizzare il grande trittico destinato all’Esposizione di Parigi del 1900, purtroppo non portato a termine.

    È proprio dall’intensità di quest’ultima opera incompiuta del padre, che Gottardo trae spunto per le sue tele, ricche di intenti simbolici da leggere in maestosi paesaggi montani, ma anche negli scorci urbani. Come accennato, per tutta la carriera affianca la pittura all’incisione, facendosi interprete di un disegno sapiente ed equilibrato.

    Il soggiorno romano e la pratica incisoria

    Durante il soggiorno romano, partecipa alla mostra della Secessione del 1915, presentando Ponte Molle, ma poche altre sono le esposizioni ufficiali cui partecipa. Le sue opere più rappresentative sono NeveLago di SilsEngadinaMaloja in estateGiovane dell’EngadinaChiesa di San Lorenzo sul Lago di BasegliaMotta SalacinaSera al Lago di Silvaplana.

    Diverse sono anche le incursioni nel genere della natura morta, trattata comunque con tecnica divisionista. Importanti sono le acqueforti che presentano una dimensione simbolista e allegorica molto più evidente che nella produzione pittorica. Ne sono esempio i pendant VictorVictus, Caino e AbeleAdamo ed EvaLa saggezzaAlla prima messaLa moglie dell’agricoltore al pozzo. In più, ha realizzato un album con sei acqueforti dedicate interamente alla natura dell’Engadina, pubblicato nel 1913 a Lipsia.

    Negli anni Quaranta sostiene da membro l’Associazione Pro Grigioni Italiano, portando il personale contributo di artista nel difendere la cultura italiana in Svizzera. Dipinge fino alla fine dei suoi giorni. Muore nel 1976 a Maloja.

    Elena Lago

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