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Marcello Bacciarelli


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Marcello Bacciarelli

( Roma 1731 - Varsavia 1818 )

Pittore

    Marcello Bacciarelli

    Pittore italiano poco conosciuto nella terra d’origine poiché la sua fama fiorì in Polonia, tanto da essere uno dei promotori insieme al Bellotto e al Noblin della scuola pittorica polacca moderna.

    L’apprendistato si tenne a Roma presso Marco Benefial, tra il 1750 e il 1753. Von Heineken, direttore della Pinacoteca Reale, lo invitò a trasferirsi a Dresda. Qui ebbe il ruolo di disegnatore, copiando quadri della stessa Pinacoteca per il Recueil d’Estampes d’après les plus cèlebres tableaux de la Galerie Royale de Dresde.

    Nel 1756 si recò a Varsavia presso la corte polacca mentre nel 1764 si trasferì presso quella imperiale di Vienna, dove vi soggiornò fino a ottobre del 1766. In seguito si stabilì definitivamente a Varsavia. Qui dimorò presso la corte di Stanislao Augusto Poniatowski di cui divenne amico. Oltre che pittore ufficiale fu nominato curatore degli affari artistici di corte e direttore delle fabbriche reali.

    La sua attività principale consistette prevalentemente nella ritrattistica di cui abbiamo numerosi esempi anche se non tutti sono riconducibili con sicurezza a lui. Ascrivibili al periodo di tempo compreso tra il 1750 e il 1771, sono alcuni ritratti caratterizzati dal perentorio tono formale: Isabella Lubomirska (1757, Varsavia, Museo Nazionale); Isabella branicka, (Wroclaw, Museo della Slesia); Stanislav Poniatowski (1758 Varsavia Museo Nazionale).

    Tra il 1771 il 1780 cambiò stile concentrandosi sulla ritrattistica francese. Il metodo divenne più sciolto e la gamma cromatica della tavolozza si contrasse. Il periodo tra il 1780 e il 1798 si caratterizzò per essere quello in cui emerse la maturità artistica che gli permise di raggiungere le vette della sua produzione. A Varsavia aveva lo studio presso il castello dove dovette istruire i numerosissimi allievi polacchi.

    Fu membro delle Accademie di Roma, Bologna, Venezia, Vienna e Berlino. L’influsso francese non fu il solo ad interagire con le dinamiche pittoriche dell’artista che fu complice anche dei modi inglesi e italiani, con particolare riferimento a Pompeo Batoni.

    In questo periodo i ritratti sono eseguiti con mano leggera e generosa della tecnica dello sfumato, per una migliore resa introspettiva del soggetto. Il pittore rimase a Varsavia anche dopo l’abdicazione di Stanislao Augusto con cui mantenne una ricca corrispondenza. Nel 1807 divenne seguace degli Amici della Società delle Scienze e nel 1817 decano onorario della facoltà di Belle Arti dell’Università di Varsavia.

    Seppe modificare ulteriormente il suo stile anche nell’ultimo periodo, indirizzandosi verso uno stile più puramente neoclassicista. L’attività ritrattistica fu senz’altro quella più proficua ma non rinunciò alla produzione di pittura monumentale.

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    Opere di Marcello Bacciarelli


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