Hai cercato
Pittore
Adriano Baracchini Caputi
Sei interessato alla vendita o all'acquisto delle sue opere?
Acquistiamo opere di questo artista
e di altri pittori e scultori dal XVI secolo sino alla prima metà del XX secolo
La galleria Berardi offre un servizio gratuito e senza impegno di valutazione di opere di arte antiche e moderne. Per orientarsi nel mercato dell'arte, assai complesso e pieno di sfumature, è meglio affidarsi ad un consulente professionista che sappia rispondere in maniera veloce e concreta alle tue esigenze. La chiarezza delle risposte risolverà in maniera efficace la necessità di stimare o mettere in vendita un bene.
Contattaci immediatamente senza impegno
Risposte anche in 24 ore:
Adriano Baracchini Caputi
Adriano Baracchini Caputi nasce a Firenze nel 1883, e a sedici anni si trasferisce a Livorno, dove segue gli insegnamenti di Guglielmo Micheli, pittore di stampo macchiaiolo, allievo di Fattori. Frequentatore del Caffè Bardi, Adriano Baracchini Caputi entra in contatto con l’arte divisionista e gli artisti che gravitano attorno a questo movimento, soprattutto Vittore Grubicy de Dragon e Benvenuto Benvenuti.
Vittore de Grubicy de Dragon ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione del divisionismo a Livorno, egli era un pittore milanese, ma anche gallerista e promotore di giovani talenti che lascerà una forte impronta nella città toscana.
Dopo un primo periodo verista, al seguito degli ultimi macchiaioli, Adriano Baracchini Caputi diviene quindi in breve tempo uno dei maggiori interpreti della pittura divisionista e viene invitato al Salon des Peintres Divisionnistes Italiens tenutosi a Parigi nel 1907 partecipando con delle pitture di paesaggio, oggi andate disperse.
In Italia l’artista aveva già partecipato ad alcune esposizioni: infatti è ospite all’Esposizione di Firenze nel 1902 con l’opera Studio in porto; l’anno successo partecipa con Impressione; e nel 1903 espone all’Esposizione di Genova tre opere Molo mediceo. Livorno, Cavalcavia d’antico castello e Impressione dal vero. Nel 1904 torna ad esporre a Firenze con La quiete del vespero.
Partecipa anche ad alcune edizioni della Biennale di Venezia: nel 1912 espone Mattino sul mare; nel 1914 Sinfonia Crepuscolare; e nel 1922 Un’aurora. Continuerà ad esporre in varie città: a Genova parteciperà all’Esposizione del 1912 con Mattino d’inverno e Sera alla fine dell’inverno. L’anno successivo sarà invece a Napoli partecipando con Pomeriggio di primavera e Sera nel porto.
Il pittore stringerà rapporti anche con i secessionisti e sarà uno degli artisti partecipanti alle quattro edizioni della Secessione romana: nel 1913 espone Quando scende la notte; nel 1914 Verso il tramonto e Radiosità invernale; nel 1915 Paese e Ultimi splendori; e nell’ultima edizione del 1916 espone Pioggia e sole.
Adriano Baracchini Caputi è molto legato a Livorno e alla sua Toscana e nel 1920 è tra i fondatori del Gruppo Labronico, un gruppo nato con l’intento di valorizzare l’arte livornese e il legame che l’arte ha con questa città e con Giovanni Fattori. Tale idea si concretizza presso lo studio di Gino Romiti, e tra gli artisti che aderiscono ci sono Adriano Baracchini Caputi e molti altri, come Carlo Romanelli, Cesare Tarrini, Giovanni Zannacchini, Renato Natali, Goffredo Cognetti, Corrado Michelozzi, Gino Cipriani, Gastone Razzaguta, Ferruccio Rontini, Renuccio Renucci, Cafiero Filippelli e Alberto Zampieri.
Gli artisti del Gruppo Labronico organizzano alcune esposizioni nazionali e internazionali; e all’Esposizione della Società degli amatori e cultori tenutasi a Roma nel 1922 viene dedicata un’intera sezione al Gruppo Labronico nella quale il pittore espone L’arpa e un disegno, Primavera.
Nel 1923 viene organizzata una mostra collettiva a Livorno, in cui espongono il nostro pittore insieme a Corrado Michelozzi e Cafiero Filippelli. Adriano Baracchini Caputi esporrà 28 opere, tra dipinti e disegni, tra cui Autunno, L’ora del riposo, Quiete estiva, Silenzio, Grigio di primavera sui monti, Bassa marea, Viene Primavera e Ottobre.
Adriano Baracchini Caputi nell’ambiente della pittura divisionista riesce a sviluppare ed esprimere una visione assolutamente personale dalla forte impronta intimista.
Il pittore predilige temi di paesaggio, nonostante realizzi anche quadri di figura, ma la sua attenzione è rivolta ai crepuscoli colmi di malinconia, alle aurore tenui, alle notti dense di stelle e misteri, e sono per lo più paesaggi ambientati nella sua maremma toscana.
Adriano Baracchini Caputi parte dal più freddo spunto verista per poi tessere la sua incantevole trama di sensazioni e pensieri, ricercando grandiosi effetti di luce più che di colore. Quest’ultimo passa in secondo piano infatti: è la luce la protagonista principale delle sue tele. All’inizio degli anni Trenta si ritira nella sua tenuta privata a Vada, una frazione di Rosignano Marittimo, e muore a Livorno nel 1968.
Emanuela Di Vivona
Il sito viene aggiornato costantemente con opere inedite dei protagonisti della pittura e della scultura tra Ottocento e Novecento.